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SCIOPERI E RIVENDICAZIONI, LA CGIL SI MOBILITA PER UN FUTURO MIGLIORE

Senza dubbio la CGIL con la settimana di scioperi a livello regionale - dal 12 al 16 dicembre - e con le mobilitazioni territoriali e nazio...


Senza dubbio la CGIL con la settimana di scioperi a livello regionale - dal 12 al 16 dicembre - e con le mobilitazioni territoriali e nazionali ha ribadito, semmai ce ne fosse bisogno, il proprio ruolo si di sindacato generale e confederale, ma anche di voler dare voce a lavoratori cittadini e alla cultura del lavoro. 

In piazza, certamente, per contestare la manovra finanziaria  molto approssimativa varata dal nuovo governo che rischia di fare più danni che altro, che punta su flat tax e innalzamento del tetto contante e non tiene conto della tutela del potere d’acquisto, della precarietà, dei salari, delle pensioni, dell’evasione fiscale; ma la CGIL dimostra anche - in questa fase storica - che può essere lei quel soggetto in grado di rappresentare le istanze della classe lavoratrice e delle classi più disagiate.

SOL CGIL sostiene la battaglia per la continuità occupazionale, fino alla stabilizzazione, riconoscendo e valorizzando le competenze professionali e le esperienze svolte sui territori a favore di immigrati, cittadini e imprese. I sindacalisti dell’Orientamento al mercato del Lavoro toccano con mano, ogni giorno, il rischio che le persone alla ricerca di un lavoro possano entrare nella rete dell’irregolarità, dell’illegalità finanche nel caporalato. Rischio che riguarda tutte le cittadine e i cittadini che perdono il lavoro o cercano l’occupazione stabile e sicura.

Come SOL CGIL rivendichiamo l’eliminazione delle forme di lavoro precario, a maggior ragione “un passo indietro” rispetto alla scelta scellerata del Governo Meloni di ripristinare ed allargare l’ambito dei lavori a Voucher.

Questa è un’esperienza che abbiamo già conosciuto in passato e che ha causato danni alle persone.

Lavoratori a Voucher in tutti i settori, compreso quello turistico ricettivo, che poi è stato tramutato in lavoro a chiamata che ha reso ancor più precario il lavoro stesso e incerto il futuro delle persone che lavorano. Ricordiamoci quante persone hanno perso il diritto ai Bonus nella fase del Lockdown: da quell’esperienza la CGIL ha rivendicato e ottenuto l’estensione dei beneficiari, ma comunque molti ne son rimasti esclusi, come i contratti a chiamata a tempo indeterminato, che non hanno avuto diritto al Bonus né alla cassa integrazione, tanto meno alla NASPI perché risultavano occupati.

Fondamentale è normare il salario minimo e giungere ad una riforma fiscale che rispetti il principio della progressività; la tassazione degli extra profitti per reperire risorse per un contributo straordinario di solidarietà ma anche impegni a favore della sanità, istruzione, ricerca che da anni stanno subendo tagli e riforme che danneggiano sia chi ci lavora che i cittadini.

È un dato certificato da autorevoli Agenzie di analisi del mercato del lavoro, oltre che dalla CGIL, che per giovani e donne è complicato entrare o ri-cercare un’occupazione stabile, sicura ed il part-time involontario dilaga.

Per tutte le cittadine e i cittadini, oltre all’ingresso nel mercato del lavoro, le criticità si registrano anche per il pensionamento, oltre alla rivalutazione per coloro che l’hanno ottenuta.

La CGIL chiede la cancellazione della legge Fornero e propone l’uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni, 41 anni di contributi, il riconoscimento dei lavori gravosi, la pensione di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e “povere”, il riconoscimento del lavoro di cura, il riconoscimento delle differenze di genere.

Il sindacato, la CGIL in particolare, ha da sempre agito come organizzazione elettiva e democratica, una funzione di raccordo tra cittadini, studenti e lavoratori e lo Stato con le Istituzioni e Governi che di volta in volta si sono avvicendati.

Il ruolo del sindacato confederale, a partire dalla Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori, rivendica diritti e tutele a partire dai luoghi di lavoro per giungere all’esigibilità universale e eguale per tutti i cittadini.

L’impegno dei Sindacalisti dell’Orientamento al mercato del Lavoro è centrata sulle tematiche della legalità, responsabilità, diritto ad un lavoro stabile, regolare e sicuro.