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LA "CANZONE DI MAGGIO" DI FABRIZIO DE ANDRÉ APRE I LAVORI CONGRESSUALI DEL SINDACATO STUDENTESCO UDU DI LECCE

Un inno che chiama alla resistenza, alla resilienza, a quell’obbligo morale di prendere posizione, di combattere e di non astenersi quando s...


Un inno che chiama alla resistenza, alla resilienza, a quell’obbligo morale di prendere posizione, di combattere e di non astenersi quando si è chiamati a lottare per ideali e valori che hanno una ricaduta collettiva. Una canzone che ci chiama ad essere responsabili, perché chi "china il capo" è responsabile, chi non agisce è più pericoloso ed ha più colpa del "potere stesso": chi non c'era e non c'è non vuole il cambiamento. Con questo richiamo prende il via la discussione che ha coinvolto studenti e studentesse dell’Università del Salento chiamati a rinnovare gli organismi statutari del loro sindacato.

Tanti gli elementi contenuti nel documento politico, introdotto da una sintesi della condizione geopolitica e dell'eredità della pandemia. Durante l’analisi, improntata su rivendicazioni che riguardano direttamente il mondo accademico locale, un attento focus punta anche il mondo del lavoro e delle politiche attive: dalla necessità di norme che attutiscano gli effetti della flessibilità e della precarietà, alla necessità di una riforma strutturale del sistema delle politiche attive del lavoro.

In questa cornice anche il SOL CGIL porta il suo contributo ai lavori, condividendo l’intendo del documento congressuale: tutelare l’accesso e la permanenza nel mondo del lavoro, investire in politiche di piena e buona formazione e rivedere il ruolo degli attori pubblici nel sistema tra domanda ed offerta. Tutto ciò, se accompagnato da un nuovo modello di governance delle transizioni in atto, può sicuramente invertire la tendenza che vede l’Italia fanalino di coda dell’Unione Europea in termini di impatto occupazionale delle azioni messe in campo dai governi.

Questa unione di intenti, cardine della collaborazione tra il SOL CGIL provinciale ed il sindacato studentesco, è salda e si alimenta, giorno dopo giorno, attraverso le tante rivendicazioni condivise. Tra le altre, nell’ultimo periodo, un impegno comune sul fronte dell’orientamento al lavoro nelle scuole secondarie, con la convinzione sempre maggiore che sia fondamentale parlare di diritti e sicurezza sul lavoro già tra i banchi di scuola. Farlo insieme a Udu significa accorciare le distanze rispetto alle nuove generazioni, sapendo di poter contare su un'identica base valoriale.

Questi momenti di discussione che coinvolgono gli studenti e le studentesse fanno riflettere sulla necessità di rimettere al primo posto le politiche che guardano al mondo dell’istruzione, ai disoccupati ed ai giovani e puntare su una vertenzialità che porti i decisori politici a guardare al lavoro come uno strumento di piena realizzazione individuale e collettiva.