Page Nav

HIDE

Grid

GRID_STYLE

Right Sidebar

TO-RIGHT

Classic Header

{fbt_classic_header}

Top Ad

In evidenza

latest
//

TIROCINI CURRICULARI: LE ESPERIENZE FORMATIVE – BUONE E CATTIVE - IN AMBIENTI DI LAVORO

Gli studenti sono stati i protagonisti delle piazze nelle scorse settimane. Le motivazioni? Sostenere solo una prova scritta nell’esame di m...


Gli studenti sono stati i protagonisti delle piazze nelle scorse settimane. Le motivazioni? Sostenere solo una prova scritta nell’esame di maturità del 2022, avere più serietà e sicurezza nei percorsi PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento) e di tirocini curriculari, criticare i percorsi scarsamente formativi.

Innanzitutto, è doveroso ricordare che non si tratta di problemi che riguardano solo studenti e studentesse, ma l’intera società civile. In questo senso la CGIL è al loro fianco: ci deve essere una risposta culturale che coinvolga le istituzioni scolastiche e i datori di lavoro affinché il tema della formazione su salute e sicurezza diventi obbligatorio nelle scuole, e che nei luoghi di lavoro cresca la consapevolezza che i ragazzi stanno svolgendo un percorso formativo, di apprendimento, di orientamento, non sostituendo manodopera.

I processi formativi e di orientamento devono andare al di là della trasmissione tradizionale del sapere, quel sapere inteso come complesso di conoscenze culturali e tecniche per lo svolgimento di una determinata attività lavorativa, solo così saranno funzionali all’obiettivo della lotta alla disoccupazione giovanile e di uno “stabile” inserimento nel mercato del lavoro.

Quello che si offre agli studenti attraverso stage, PCTO o tirocini curriculari è diversificare l’apprendimento che non è più solo teorico ma si intreccia con quello pratico, ma anche incentivare a sviluppare un’apertura mentale.

L’esperienza nell’ambiente di lavoro può servire a fare scelte più consapevoli e aiutare a prendere decisioni, che si tratti di proseguire con ITS, l’università o di cercare un lavoro.

Fondamentali sono i compiti del tutor aziendale e scolastico: individuare un iter ad hoc per ciascuno studente, armonizzare al meglio il cosiddetto raccordo didattico tra scuola e impresa; realizzare si un percorso formativo comune, ma anche accompagnare lo stagista nel percorso di affiancamento, di relazione, di supervisione; saper trasmettere la conoscenza del lavoro e affrontare la questione della sicurezza in quell’ambiente lavorativo. Per questo riteniamo che il tutor debba ricevere obbligatoriamente una formazione specifica. Auspichiamo che le regioni accolgano questa proposta.

Il tirocinio curriculare deve garantire allo studente una crescita delle conoscenze e competenze; la conoscenza del tessuto imprenditoriale del territorio, del Mercato del Lavoro locale; di ridurre il divario tra le competenze in uscita dal sistema scolastico e le competenze richieste dal mondo del lavoro.

La FLC CGIL, nell’incontro con il Ministro dell’istruzione, ha chiesto che PCTO non siano obbligatori, che tali percorsi non nascondano rapporti di lavoro subordinato o parasubordinato gratuito, che PCTO resti un’opportunità formativa pienamente inserita e valorizzata nei percorsi di studio frequentati dalle studentesse e dagli studenti, che i soggetti ospitanti siano aziende che abitualmente predispongono una formazione permanente per i propri dipendenti e che gli studenti non sostituiscano posizioni professionali all’interno del soggetto ospitante, proprio perché altrimenti mancherebbe il percorso formativo, di apprendimento e di orientamento.