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LORO LO CHIAMANO STAGE, NOI LO CHIAMIAMO DUMPING SALARIALE

La formula di rito è “preferibilmente con esperienza anche minima”, ma quello che vogliono è un tirocinante da 200 euro al mese di costi azi...


La formula di rito è “preferibilmente con esperienza anche minima”, ma quello che vogliono è un tirocinante da 200 euro al mese di costi aziendali per un tempo pieno. I restanti 300 ce li mette l’Unione Europea tramite il programma Garanzia Giovani. Un bel risparmio, per esempio, per le catene commerciali.

Il risparmio aumenta di sera, la domenica e nei festivi, quando il lavoro vero costa di più. Con una gestione “flessibile” degli orari lo stage è l’affare del secolo: un modo efficace per trarre profitto dalla bassa occupazione dei più giovani e dai loro problemi di sopravvivenza. Anche per questo c’è una formula di rito: “piuttosto che stare a casa…”. Così può succedere, in Italia, che una politica europea destinata a favorire l’occupazione, di fatto, la ostacoli, sostituendo contratti di lavoro con convenzioni per stage.

È legale tutto questo? La risposta è facile, no. Come è possibile che succeda? È un problema di mentalità. In una situazione di difficile accesso al mercato del lavoro è stata fatta passare l’idea che una condizione di sfruttamento qualsiasi, per esempio uno tirocinio non curriculare, sia accettabile come alternativa al nulla.

L’idea si è fatta avanti negli anni, a partire dalle posizioni professionali più elevate, negli studi professionali, nelle aziende di élite e incredibilmente nel lavoro pubblico: oggi è arrivata fino ai fast food, portata avanti da una martellante propaganda contro i “giovani che non hanno voglia di lavorare” e a favore della “flessibilità” intesa come una precarietà senza limiti né soluzioni.

La parola dumping deriva dall’inglese “dump” che significa letteralmente “scaricare”. Si tratta di una pratica per cui le grandi imprese introducono nel mercato europeo dei prodotti a un prezzo molto inferiore rispetto a quello di mercato.

Per la CGIL questa parola ha una grandissima importanza. Il dumping sociale e salariale, che consiste nel ribasso dei prezzi utilizzando manodopera a costi inferiori e senza tutele sociali, è sempre contrastato e denunciato dai nostri sindacalisti che si impegnano quotidianamente affinché non si abbiano condizioni di lavoro irregolari come purtroppo accade ad esempio con i contratti pirata.


Grafico estratto dalla nota mensile n° 6 2021 pubblicata da ANPAL


Il tirocinio, essendo parte del sistema formativo e non del mondo del lavoro vero, è regolato dalle Regioni per mezzo di leggi proprie; queste leggi sono tutte coerenti nei principi generali, ma se avete bisogno di uno strumento rapido per verificare la legalità di uno stage potete utilizzare le linee guida dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro: sono le istruzioni – valide a livello nazionale - date agli ispettori per verificare la legalità dei tirocini. Volete un documento da consultare ed eventualmente sventolare sotto il naso di chi sfrutta i finanziamenti europei dedicati ai giovani per abbassare il costo del lavoro di tutti? Cliccate al qui!