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TANIA SCACCHETTI: "LA NEWSLETTER SOL CGIL PER DARE VOCE AL LAVORO"

Dare voce al lavoro. Questa è l’attività che guida l’azione di ogni sindacalista, quando riceve in uno dei tanti servizi per la tutela indiv...


Dare voce al lavoro.

Questa è l’attività che guida l’azione di ogni sindacalista, quando riceve in uno dei tanti servizi per la tutela individuale, quando contratta nei luoghi di lavoro, quando protesta e manifesta, quando porta avanti una vertenza - anche - quando si mette in ascolto dei bisogni delle persone.

L’avvio della newsletter del SOL nazionale è una buona notizia per la CGIL, per i lavoratori e cittadini.

Lo è per la CGIL perché è importante valorizzare e diffondere in tutte le Camere del Lavoro le attività che il servizio di orientamento lavoro propone. Un servizio che sempre di più deve essere connesso alle attività delle categorie, delle confederazioni e alla nostra attività di comunicazione.

Orientare i cittadini, i lavoratori, i disoccupati, gli studenti non è solo un'attività che risponde ai bisogni individuali di queste persone, ma è una straordinaria attività politica che consente al sindacato di leggere i bisogni, comprendere le difficoltà del mercato del lavoro, orientare alle opportunità, valorizzare i percorsi di istruzione e formazione, supportare le persone nell’analisi e riconoscimento delle competenze formali, informali e non formali, a volte ricercate dalle imprese e non riconosciute tali dalla persona.

Conoscere le condizioni di chi è per la prima volta in cerca di occupazione, di chi ha lasciato gli studi e vuol capire le opportunità di cui ha diritto, di chi è disoccupato, dei tanti che sempre di più avranno percorsi discontinui nel mercato del lavoro significa rafforzare la nostra capacità di rappresentanza.

I mesi che ci aspettano sono mesi complessi, carichi di opportunità ma anche di tante contraddizioni.

Da tempo denunciamo che il nostro Paese vive un problema storico di tassi di occupazione: troppo bassi specie per giovani e donne, troppo diversi a seconda delle aree del Paese.

A questa sottoccupazione accompagnata anche da alti tassi di lavoro informale o sommerso si aggiungono i bassi tassi di scolarizzazione di larga parte della popolazione, l’alto numero di giovani Neet, e, contraddizione nelle contraddizioni, l’incapacità di trattenere e valorizzare i talenti e le eccellenze, spesso costrette a migrare all’estero.

Da soli negli ultimi anni abbiamo spesso però accompagnato queste considerazioni anche con l’analisi della qualità del lavoro che si è in questi anni impoverito, sia per la riduzione delle ore lavorate (spesso part time involontari che arrivano a “mascherare” full time irregolari) sia per la crescente precarizzazione e frammentazione dei rapporti di lavoro.

Il PNRR può essere una straordinaria occasione per invertire una tendenza, ma per farlo occorre realizzare quella che la CGIL ha definito, nel documento consegnato qualche mese fa agli Stati Generali promossi dal Governo, una rivoluzione delle priorità.

Piano per l’occupazione, qualità della occupazione, rilancio dei beni comuni e centralità delle persone come linee di orientamento delle politiche economiche e sociali.

Il lavoro non può più essere dimenticato né marginalizzato, come variabile dipendente di processi economici guidati esclusivamente dalle scelte di mercato e dalle logiche del profitto.

Il lavoro deve essere il centro dell’azione pubblica.

Per questo, anche dotarsi di nuovi strumenti per dare voce al lavoro è un atto di mobilitazione politica perché la narrazione è importante, è importante che non ci siano letture tendenziose come quelle che abbiamo ascoltato in queste settimane, quelle dei giovani (e non solo) legati all'assistenza e ai sussidi e per questo non disposti a lavorare, quelle della crescita per tutti, delle analisi che ci dicono che in fondo siamo tutti sulla stessa barca.

Il nostro Paese non è sempre quello che ci raccontano: è un Paese complesso, in cui la disoccupazione di lunga durata è un problema enorme e difficile da affrontare, un Paese che ha investito non a sufficienza sulle politiche attive e che deve garantire alle stesse un forte governo pubblico, l’unico capace di ridurre le disuguaglianze e di costruire un sistema di livelli essenziali delle prestazioni realmente esigibile.

È un Paese che ha bisogno di investire sui giovani, di dargli opportunità e fiducia.

E’ un Paese che ha bisogno di generare proposte, azioni e misure che mettano al centro le politiche di genere per consentire alle donne di entrare e ri-entrare nel mercato del lavoro in modo libero, consapevole, senza rischiare di dover rimanere indietro, senza discriminazioni ed ingiustizie, favorendo pari opportunità per tutte le persone, anche svantaggiate, disabili, straniere/immigrate.

È un Paese che vivrà profonde trasformazioni, dalla sfida digitale a quella ambientale e demografica: trasformazioni che devono essere governate in senso inclusivo, riducendo i divari che si sono cristallizzati negli anni, affermando il ruolo della contrattazione e della partecipazione dei lavoratori come strumenti di un cambiamento orientato a migliorare le condizioni di vita e di lavoro.

Da tempo affermiamo che in queste trasformazioni la centralità delle Camere del Lavoro è decisiva: possono e devono essere luogo di accoglienza e di ascolto, di orientamento e di consulenza, di tutela e contrattazione, ma possono soprattutto essere luogo di riunificazione dei diversi bisogni, delle diverse condizioni, luogo di costruzione di nuove solidarietà.

La newsletter del SOL CGIL nazionale è un pezzo, può sembrare piccolo, degli strumenti che il sindacato ha e intende valorizzare per offrire voce al mondo del lavoro.

Uno strumento che, insieme ad altri strumenti, può rendere più forte l’azione sindacale e, con essa, la capacità di risposta ai bisogni.



Tania Scacchetti