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FIRENZE, SOL CGIL CONTRO GLI ANNUNCI DI LAVORO TRUFFA

Offerte di lavoro ingannevoli, illegali, discriminatorie, offensive, subdole: chiunque stia cercando un’occupazione prima o poi incappa in q...


Offerte di lavoro ingannevoli, illegali, discriminatorie, offensive, subdole: chiunque stia cercando un’occupazione prima o poi incappa in questi orribili incidenti di percorso, trappole più o meno legali e scorrette messe in atto da chi cerca di trarre profitto della buona fede altrui. Ecco allora che il posto da segretaria da 1500 euro diventa una vendita porta a porta con stipendio a provvigione, quello da commessa si trasforma in contratti per la fornitura di luce e gas da far sottoscrivere in giro, il miraggio di diventare fotomodella finisce con un esborso di soldi, stage e tirocini sono un’esca per farci lavorare gratis e senza contributi.

«Oggi, insieme alla disperazione di chi non ha lavoro, - dice Margherita Bernardi, orientatrice dello Sportello orientamento lavoro, SOL, della CGIL di Firenze, che da tanti anni si occupa di queste tematiche, - è salita alle stelle anche la possibilità di imbattersi in annunci se va bene non trasparenti, quando non addirittura disonesti. Così, per esempio, ci sono le offerte civetta (900 euro di fisso al mese più incentivi, assunzione immediata) che mascherano attività molto meno appetibili, si chiedono soldi per iniziare a lavorare (mai cascarci!), si convince il candidato di un’attività inesistente a fornire i numeri dell’intera rete parentale e amicale per poi sfruttarli a scopi commerciali». Mentre i social oggi contribuiscono ad amplificare il fenomeno, con nuovi risvolti. Capita allora che la richiesta dei dati personali mascheri un furto di identità o incentivi il mercato nero di numeri di telefono e indirizzi destinati al telemarketing.

«Inutile poi dire che le vittime predestinate e preferite delle offerte disoneste sono le donne, - avverte ancora Bernardi, - che dovranno moltiplicare cautele e diffidenza contro il rischio di agguati, molestie sessuali, offese e discriminazioni, proposte e messaggi ambigui».

Ecco qualche suggerimento per difenderci da offerte non trasparenti.

Attenzione a chi chiede soldi in cambio di contatti di lavoro, informiamoci sempre se abbia davvero titolo a farlo. (nota di margherita: nessuno ha titolo per chiedere soldi in cambio di lavoro, è sempre illegale)

Solo le agenzie per il lavoro, autorizzate dal ministero del Lavoro, possono pubblicare offerte anonime. Tutti gli altri devono pubblicare la propria vera denominazione e partita Iva, per rendersi identificabili e controllabili da chiunque sul registro delle imprese (consultabile on line).

Insospettiamoci se un colloquio viene fissato al bar, in un hotel pieno di musica e confusione, addirittura nell’abitazione del presunto datore di lavoro.

Se siamo noi a mettere un annuncio, attente a non inserire mai il nostro numero di telefono: piuttosto creiamoci una email dedicata o acquistiamo una sim da inserire su un vecchio cellulare.

Le aziende serie cercano specifiche figure professionali: quanto più la ricerca è generica (ragazzo volenteroso, giovane spigliata) tanto più bisogna diffidare.

Se siamo stati/e traditi/e nella nostra fiducia, non subiamo in silenzio ma reagiamo, anche per impedire che altre ci caschino: possiamo inviare una segnalazione all'Agcm, Autorità garante della concorrenza e del mercato, tramite il link https://www.agcm.it/servizi/segnala-on-line, o l’indirizzo email: callcenter@agcm.it, oppure rivolgerci all’Ispettorato del lavoro; se pensiamo vi sia valenza penale, contattiamo i carabinieri o la polizia postale. Nota di margherita: a vostra disposizione gli sportelli locali del Servizio Orientamento Lavoro della CGIL, presenti anche su Facebook.

Per mettere in guardia dagli annunci di lavoro fasulli su Facebook sono attivi diversi gruppi, tra gli altri "Basta con gli annunci di lavoro TRUFFA!!!"