La data del 6 marzo 2024 diverrà storica per l’approvazione da parte del Parlamento Europeo del primo schema al Mondo di Regolamento (UE) pe...
La data del 6 marzo 2024 diverrà storica per l’approvazione da parte del Parlamento Europeo del primo schema al Mondo di Regolamento (UE) per normare i sistemi che si basano sull’Intelligenza Artificiale.
Obiettivo: regolamentare IA ACT nei diversi contesti e prevedere diritti-doveri delle aziende e degli utenti-consumatori.
L’importanza del Regolamento UE e dei contenuti esaminati sono fondamentali per affrontare le innovazioni nel Mercato del Lavoro ma anche nei contesti di vita e sociali nei quali viviamo come cittadini. Riportiamo un paio di passaggi del Regolamento UE per approfondire alcuni aspetti:
“In considerazione dell'impatto significativo che l'IA può avere sulla società e della necessità di creare maggiore fiducia, è essenziale che l'IA e il suo quadro normativo siano sviluppati conformemente ai valori dell'Unione sanciti dall'articolo 2 del trattato sull'Unione europea (TUE), ai diritti e alle libertà fondamentali sanciti dai trattati e, conformemente all'articolo 6 TUE, alla Carta. Come prerequisito, l'IA dovrebbe essere una tecnologia antropocentrica. Dovrebbe fungere da strumento per le persone, con il fine ultimo di migliorare il benessere degli esseri umani”.
“Al fine di garantire un livello costante ed elevato di tutela degli interessi pubblici in materia di salute, sicurezza e diritti fondamentali, è opportuno stabilire regole comuni per i sistemi di IA ad alto rischio. Tali regole dovrebbero essere coerenti con la Carta, non discriminatorie e in linea con gli impegni commerciali internazionali dell'Unione. Dovrebbero inoltre tenere conto della dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale e degli orientamenti etici per un'IA affidabile del gruppo di esperti ad alto livello sull'intelligenza artificiale (AI HLEG).”
A tal proposito il Regolamento specifica e prende in esame un aspetto importante, in particolare dal punto di vista SOL CGIL, del contesto in cui i sistemi di IA possono essere facilmente impiegati in un'ampia gamma di settori dell'economia e in molte parti della società , anche a livello transfrontaliero, e possono facilmente circolare in tutta l'Unione. Oggi, sempre più ci troviamo ad esaminare opportunità lavorative, formative e professionali che per l’acquisizione, lo sviluppo e la realizzazione richiedono alle persone di superare confini, reali o virtuali, ma anche conoscenze linguistiche, competenze digitali possedute di medio/alto livello ed un elevato grado di consapevolezza del proprio bisogno di (auto)aggiornamento, capacità di analisi dei cambiamenti sempre più rapidi del Mercato del Lavoro e delle esigenze personali e professionali per rimanere al passo con i tempi.
L’IA e l’impatto nel contesto lavorativo e personale per il Regolamento UE.
L'uso dell'IA, garantendo un miglioramento delle previsioni, l'ottimizzazione delle operazioni e dell'assegnazione delle risorse e la personalizzazione delle soluzioni digitali disponibili per i singoli e le organizzazioni, può fornire vantaggi competitivi fondamentali alle imprese e condurre a risultati vantaggiosi sul piano sociale e ambientale, ad esempio in materia di assistenza sanitaria, agricoltura, sicurezza alimentare, istruzione e formazione, media, sport, cultura, gestione delle infrastrutture, energia, trasporti e logistica, servizi pubblici, sicurezza, giustizia, efficienza dal punto di vista energetico e delle risorse, monitoraggio ambientale, conservazione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ad essi.
In merito al tema della sicurezza, sono previsti obblighi per sistemi di IA ad alto rischio ed in generale un argine all’uso massivo, spesso non dichiarato, di produzione e realizzazione testi, immagini, video mediante chatbot prive di identificabili e trasparenti indicazioni sulla creazione di natura artificiale.
Il nuovo Regolamento UE, quando sarà in vigore, prevederà infatti che i contenuti generati con l’Intelligenza Artificiale dovranno essere “riconoscibili”.
Come SOL CGIL riteniamo che i sistemi basati su IA possano e debbano essere impiegati nel miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita nel contesto in cui si opera ma anche a livello sociale e comunitario. I temi della legalità , salute e sicurezza non sono mai scontati ed abbastanza diffusi ed affrontati per prevenire illeciti, false informazioni, infortuni e morti sul lavoro.
Dall’approvazione del Regolamento UE all’applicazione, quali saranno i tempi?
Fondamentale ricordare che a dicembre 2023 Parlamento e Consiglio Ue avevano condiviso un accordo provvisorio sulla prima legge europea per gestire i contenuti prodotti da sistemi basati sull’intelligenza artificiale.
Il testo del Regolamento approvato il 6 marzo scorso dal Parlamento nella versione definitiva, era già stato approvato da Coreper che è composto dai rappresentanti dei 27 Paesi UE.
Con questi atti formali il percorso normativo è definito, ora sono necessari numerosi passaggi burocratici prima dell’entrata in vigore e del recepimento nei singoli Stati Membri, a partire dall’iter normativo UE che necessita dell’approvazione da parte del Consiglio UE, la pubblicazione sulla Gazzetta Europea, l’applicazione scaglionata delle misure dopo l’entrata in vigore che prevede tempistiche che vanno dai 6 ai 36 mesi.
Cittadini e consumatori, quali tutele, doveri e diritti?
Abbiamo già anticipato che tutti i contenuti generati dall’IA dovranno essere riconoscibili dal consumatore finale. Per questo, tra gli adempimenti dovranno essere categorizzati i sistemi di intelligenza artificiale generatrici, accompagnati dalla documentazione tecnica, per garantire il rispetto della leggi UE sul diritto d’autore e requisiti di trasparenza.
In precedenza abbiamo richiamato il rispetto dei diritti fondamentali che rientrano tra gli obblighi, per alcuni settori ed ambiti, nei quali diventerà indispensabile attuare la valutazione dell’impatto sui diritti fondamentali.
Di conseguenza, sarà prevista la possibilità di presentare reclami da parte dei cittadini sia per la tutela che per l’impatto sui diritti da parte dei sistemi basati sull’IA,ma anche per ottenere informazioni sulle decisioni basate sui sistemi di IA ad alto rischio.
Livelli di rischio, divieti e sanzioni all’uso dell’Intelligenza Artificiale.
Il Regolamento UE, per tutelare democrazia, Stato di diritto e sostenibilità ambientale, stabilisce la procedura per catalogare le attività connesse all’AI per livelli di rischio, a partire dai quali si devono stabilire regole,vincoli e prevedendo anche un sistema sanzionatorio in caso di violazioni.
Nel testo sono riepilogati gli ambiti di applicazione in cui è vietato l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la tutela dei diritti dei cittadini, altrimenti a rischio.
Tra questi, mettiamo in evidenza le regole previste per l’uso di sistemi di identificazione biometrica(RBI) negli spazi accessibili al pubblico che potranno essere usati solo previa autorizzazione del giudice, in casi particolari, e non sarà mai possibile usare quelli che si basano sull’individuazione di caratteristiche sensibili: esempio credenze religiose e razza.
Tra i divieti rientrano la raccolta massiva delle immagini dei volti acquisiti da Internet o riprese delle telecamere a circuito chiuso, il riconoscimento delle emozioni in ambito lavorativo e negli Istituti scolastici.
Maggiori informazioni sul sito dell’Europarlamento cliccando qui.