Oltre 1.500 giovani incontrati nel giro di tre anni. È uno dei risultati più importanti raggiunti dal progetto “ Dai banchi di scuola Diritt...
Oltre 1.500 giovani incontrati nel giro di tre anni. È uno dei risultati più importanti raggiunti dal progetto “Dai banchi di scuola Diritti al Lavoro”, che la CGIL Lecce ha condotto attraverso il suo Sportello di Orientamento al mercato del Lavoro - SOL CGIL - in alcune scuole della provincia, alcuni licei, molti tecnici e professionali. Un percorso che ha puntato molto sul lavoro come diritto e dovere, ma anche sul sistema di diritti legati al mondo del lavoro oltreché sulla storia del sindacato e su alcune informazioni sui contratti collettivi nazionali di lavoro. “Il ritorno è stato importante, soprattutto perché abbiamo avuto la possibilità di parlare ad una platea, quella dei giovani, che non conosce il ruolo del sindacato e che è già mentalmente predisposta al lavoro flessibile ed al precariato. Logiche che vanno combattute facendo conoscere la Costituzione e la storia del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori”, spiega la segretaria confederale della CGIL Lecce, Simona Cancelli.
Segretaria, la formazione gioca un ruolo fondamentale sulla creazione di una coscienza civica dei futuri cittadini e lavoratori. Quanto ritieni importante l’azione sindacale condotta attraverso il progetto del SOL CGIL Lecce nelle scuole?
“Ritengo sia fondamentale. E Per noi è un vero e proprio investimento sul medio-lungo periodo. Stiamo infatti cercando di allargare l’orizzonte del nostro sguardo: sarà molto complicato raggiungere i lavoratori più giovani se i ragazzi si affacciano al mondo del lavoro senza una coscienza dei propri diritti e doveri, senza sapere che le conquiste vanno sempre tutelate. Per questo sono fondamentali progetti come questo, che ci consentono di presentarci a studentesse e studenti. In tutte le scuole abbiamo registrato interesse, ma abbiamo riscontrato una particolare attenzione nelle scuole professionali, frequentate da moltissimi ragazzi che hanno già avuto le prime esperienze lavorative, soprattutto nel settore turistico che in provincia di Lecce è fortemente caratterizzato da lavoro nero o grigio. Questi ragazzi ora hanno gli strumenti per comprendere meglio il sistema, anche di tutele individuali”.
Che cosa avete offerto alle ragazze ed ai ragazzi delle scuole salentine?
“Abbiamo proposto loro un confronto attivo sul mondo del lavoro e sul ruolo delle parti sociali, con un focus su alcuni articoli della Costituzione e sulla storia e l’evoluzione della rappresentanza, arrivando a definire la centralità della contrattazione collettiva. Nelle ore trascorse con loro, li abbiamo esortati a parlare, ad essere protagonisti degli incontri senza subirli, chiudendo il percorso con alcuni lavori individuali o di gruppo, alcuni dei quali abbiamo poi presentato al segretario generale Maurizio Landini durante i festeggiamenti per l’80esimo anniversario della nascita della CGIL Lecce. Tutto quel che è stato programmato e realizzato aveva un solo scopo: fornire strumenti utili ad un orientamento consapevole”.
Si può dire dunque che abbiate pensato ad un processo di “consapevolezza guidata” rispetto ad una serie di diritti. Quali aspetti ed argomenti creano maggiore entusiasmo nel dialogo con queste nuove generazioni?
“Hanno sempre un ottimo riscontro le attività laboratoriali, quando le nozioni apprese vengono messe in pratica attraverso i modi più vari. Penso ai bellissimi lavori elaborati da alcuni studenti degli indirizzi di Grafica o del Settore Moda. Sono apprezzate anche le attività più specifiche, come l’elaborazione del curriculum e la preparazione di un colloquio. Devo dire però che abbiamo assistito a dibattiti molto accesi sulla parità di genere e il gender gap nel mondo del lavoro. Anche il tema della sicurezza sul lavoro è molto sentito, anche per la grande impressione generata da alcuni gravi incidenti avvenuti tra i giovanissimi nei periodi della cosiddetta ‘alternanza scuola-lavoro’. Certo, molti ragazzi nei loro racconti riportano tanti luoghi comuni sul sindacato, magari appresi ascoltando la tv o scrollando sui social. Se abbiamo smontato uno di questi pregiudizi anche solo in una classe, in un gruppo o in uno studente allora potremo dire che il progetto sia stato vincente”.
Creare sinergia tra il mondo dell’istruzione e del lavoro è da intendere anche come un processo utile a fornire strumenti operativi, a chi a breve si affaccerà al mondo del lavoro. Quali sono le attività che nei prossimi mesi intenderete portare avanti per rispondere alle necessità dei più giovani nei vari livelli di istruzione?
“Sicuramente riproporremo il progetto per divulgare il valore della occupazione di qualità , che per dirsi tale deve essere stabile, dignitosa, sicura e tutelata. Continueremo a coltivare relazioni con i dirigenti scolastici per un coinvolgimento sempre più forte tra le attività del sindacato e quella delle scuole: c’è tutto un mondo di talento, innovazione, valori e creatività tra gli adolescenti che è un patrimonio spesso disperso dagli adulti, quando invece andrebbe valorizzato per tenere le organizzazioni sociali al passo coi tempi e di conseguenza per creare una società capace di governare il cambiamento”.